La politica di coesione al centro dell’agenda europea: la Calabria tra i protagonisti del confronto a Bruxelles

Le Regioni italiane a confronto a Bruxelles sul futuro della Politica di Coesione post-2027. Al centro del dibattito il ruolo dei territori nella nuova programmazione europea, con particolare attenzione alle sfide del Mezzogiorno.
Il 12 giugno scorso, presso l’Ufficio della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, si è svolto un incontro interregionale di alto profilo dedicato al futuro della Politica di Coesione dopo il 2027. Un appuntamento strategico che ha visto la partecipazione di tutte le rappresentanze delle Regioni italiane presenti nella capitale europea, inclusa la Regione Calabria.
L’evento ha rappresentato un momento di confronto concreto tra istituzioni regionali e funzionari europei, ponendo al centro del dibattito temi cruciali come:
– le priorità e gli scenari del prossimo ciclo di programmazione europea,
– il ruolo delle Regioni nel rafforzare l’impatto territoriale dei fondi strutturali,
– le sinergie tra Politica di Coesione e PNRR, in particolare nel Mezzogiorno.
L’incontro si inserisce nel quadro delle iniziative volte a promuovere un dialogo multilivello sempre più solido tra Regioni e Unione Europea, con un’attenzione particolare ai territori del Sud Italia e alle sfide che essi affrontano nel processo di sviluppo e riduzione dei divari territoriali.
Verso la nuova politica di coesione: più risultati, più attenzione ai territori
Il futuro della Politica di Coesione sarà dunque uno dei temi centrali del nuovo bilancio dell’Unione Europea post-2027. La discussione, già avviata all’inizio del ciclo istituzionale europeo 2024–2029, punta a modernizzare gli strumenti e le modalità di intervento, mantenendo fermo l’obiettivo principale: ridurre le disuguaglianze tra le regioni europee e sostenere lo sviluppo, soprattutto nelle aree più svantaggiate.
Nella comunicazione “La strada verso il prossimo QFP” pubblicata lo scorso febbraio, la Commissione Europea ha indicato la volontà di rendere il bilancio dell’UE più semplice, flessibile e focalizzato sui risultati. Si va verso un modello in cui i fondi saranno assegnati non solo sulla base delle spese, ma anche del raggiungimento di obiettivi concreti, come già avviene con il PNRR.
Le proposte legislative ufficiali arriveranno entro luglio 2025, ma è già chiaro che le Regioni, Calabria compresa, dovranno essere sempre più protagoniste nel dimostrare l’efficacia degli investimenti europei sul territorio. Una sfida importante, che può diventare un’opportunità concreta per dare nuovo slancio allo sviluppo del Sud.
Calabria: coesione, sviluppo e visione europea
La presenza della Regione Calabria al tavolo europeo ha confermato l’impegno verso un uso strategico e integrato delle risorse europee e nazionali. Con 2.820,3 milioni di euro assegnati attraverso i Programmi Regionali FESR e FSE+ per il periodo 2021–2027, e ulteriori fondi provenienti dal FSC, la Calabria si conferma una delle Regioni italiane più coinvolte nell’attuazione della Politica di Coesione.
Queste risorse, destinate a interventi nei settori chiave di infrastrutture, transizione ecologica, innovazione e inclusione sociale, rappresentano una leva essenziale per ridurre i divari territoriali e costruire un futuro più equo e sostenibile.
L’iniziativa di Bruxelles ha rafforzato il ruolo delle Regioni come protagoniste attive nella costruzione della prossima stagione della coesione europea. E in questo scenario, la Calabria punta a far valere la propria voce, portando al centro dell’Europa le istanze e le potenzialità del Sud.