Bando Fare Scuola Fuori dalle Aule – III edizione – Anno 2019

Presentato in Cittadella regionale il nuovo avviso rivolto agli istituti scolastici delle aree interne. L’assessore all’istruzione Corigliano: “Nelle ultime due edizioni coinvolti 8.000 studenti in attività di apprendimento”


Bando Fare Scuola Fuori dalle Aule – III edizione – Anno 2019

È stata presentata in Cittadella la terza edizione del bando Fare Scuola Fuori dalle Aule, avviso che negli ultimi due anni scolastici ha coinvolto 8.300 studenti in attività extracurricolari sul territorio regionale con un investimento totale di 5,6 milioni di euro. La misura (Asse 12 / Azione 10.1.1) è finalizzata a contrastare la dispersione scolastica nelle aree della Calabria con maggiore vulnerabilità. In particolare l’annualità 2019 si rivolge alle scuole statali primarie e secondarie, in modalità singola, ubicate nei Comuni beneficiari della Strategia per le Aree Interne (S.R.A.I.) come disposto dalla Delibera n.215 del 05.06.2018 – Appendice 1.
Nel corso della riunione operativa, cui erano presenti alcuni istituti scolastici potenzialmente beneficiari, sono stati chiariti dunque gli obiettivi e le caratteristiche del nuovo avviso pubblico che nell’annualità 2019 destina circa 3,5 milioni di euro del POR Calabria 2014-2020 per la realizzazione di itinerari didattici integrativi e flessibili da svolgersi in modalità prettamente laboratoriale (campo scuola).
“L’incontro di oggi – ha detto l’assessore all’Istruzione Maria Francesca Corigliano aprendo la riunione con i rappresentanti degli istituti scolastici – serve ad illustrare il bando che va in direzione del contrasto alla dispersione scolastica, nell’intento di essere d’aiuto alle scuole che vorranno aderire e fornendo le informazioni necessarie”.
“Fare scuola fuori dalle aule – ha precisato ancora – investe fondi Por notevoli. Siamo giunti alla terza annualità: per le prime due sono stati investiti 5,6 milioni di euro, con il coinvolgimento di più di 8 mila studenti e per quella attuale la dotazione è di circa 3 milioni e mezzo di euro. Sicuramente il numero degli studenti interessati sarà anche quest’anno molto ampio”.
“Si tratta – ha puntualizzato ancora l’assessore – di una proposta di metodologia attiva per l’apprendimento che va a rafforzare sia le competenze comportamentali degli alunni che si trovano ad interagire in un contesto diverso dalle loro famiglie e dalle aule, sia quelle relative alle materie del percorso di studi. Il bando, nello specifico – ha chiarito inoltre – offre la possibilità di dare ai ragazzi a rischio di dispersione, individuati come appartenenti alle aree interne, un soggiorno di studio per rafforzare, come detto, le loro competenze ma anche per fare un’esperienza di vita diversa. Ciò, sapendo che la socialità fuori dalle aule è importante, che molto spesso i ragazzi a rischio di dispersione sono quelli messi da parte dai loro compagni, che talvolta hanno anche problemi di integrazione sociale, con poca esperienza nella loro vita cui fa seguito la povertà culturale e linguistica che ad essa è strettamente connessa. L’apprendimento in situazione, ossia vedere, osservare, agire, ritornare, raccontare, rielaborare e confrontarsi è quello che maggiormente può rendere attiva l’esperienza. Ai ragazzi si destina, dunque, una esperienza piena: la finalità del bando è questa. Naturalmente ogni scuola proporrà le esperienze di apprendimento in direzione delle competenze che sono state individuate – ha osservato infine l’assessore – Siamo contenti perché aderiscono ogni anno moltissime scuole. L’auspicio è che ci possa essere ancora una adesione piena”.
Ha preso in seguito la parola la dirigente del settore regionale Scuola e Istruzione Anna Perani spiegando che questi viaggi possono riguardare un momento di arricchimento delle competenze dell’indirizzo, proiettate anche verso un raccordo con il mondo del lavoro e la valorizzazione di caratteri culturali e artistici del nostro territorio per aumentare lo spirito di appartenenza dei ragazzi. I criteri di selezione, nel dettaglio, si rivolgono a fasce deboli e prendono in considerazione lo status socioeconomico delle famiglie (ISEE), rischio di abbandono scolastico, assenze e altri indicatori di svantaggio e fragilità. Presente all'iniziativa anche Serafina Musolino responsabile azione 10.1.1 e responsabile unico del procedimento.L’incontro con i rappresentanti degli istituti scolastici è stato inoltre un’occasione utile per entrare nel dettaglio delle modalità di partecipazione e per rispondere alle richieste di chiarimento delle istituzioni scolastiche che intendono partecipare al bando presentando un proprio progetto. L’esperto Fabrizio Orsomarso, infatti, ha chiarito alcune aspetti sulla redazione del formulario, le caratteristiche tecniche dei progetti ammissibili e gli eventuali motivi di esclusione dalla graduatoria.  
La domanda di contributo, sottoscritta con firma digitale e completa della documentazione prevista e relativi allegati, per accedere al bando può essere trasmessa entro l’1 ottobre tramite PEC dedicata [email protected].