PAC post-2027: dall’incontro tra le Regioni italiane alle nuove aperture della Commissione europea
In vista del nuovo quadro finanziario europeo, le Regioni italiane al tavolo di confronto sulle prospettive della PAC post-2027. Le recenti aperture della Commissione confermano la centralità dei territori nel definire la futura strategia agricola dell’UE.
Le Regioni italiane si sono riunite a Bruxelles per un confronto sul futuro della Politica Agricola Comune (PAC) nel quadro del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034, nell’ambito del Gruppo Agricoltura dell’URC presso la Delegazione della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Delegazione del Veneto.
Durante i lavori, Pasquale Di Rubbo, Vicecapo dell’Unità Policy perspectives della DG AGRI della Commissione europea, ha presentato i primi orientamenti della proposta di riforma della PAC in vista del nuovo ciclo finanziario.
L’iniziativa ha favorito un ampio scambio di valutazioni tra le Regioni sull’evoluzione delle politiche agricole europee, in un momento decisivo per la definizione delle risorse e degli strumenti di sostegno al settore primario. L’attenzione si è concentrata sui possibili scenari di governance e sulle priorità strategiche della futura programmazione.
Tra le Regioni partecipanti, la Calabria, fortemente legata alla vocazione agricola e alla tutela del paesaggio rurale, ha seguito con particolare interesse i temi relativi al rafforzamento dei pagamenti diretti, alla competitività delle imprese agricole, alla sostenibilità ambientale e alla resilienza dei territori.
La partecipazione ha evidenziato l’impegno condiviso delle Regioni nel contribuire attivamente alla definizione delle linee di riforma, con l’obiettivo di sostenere le comunità rurali, promuovere modelli agricoli innovativi e valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale dei territori.
A questo momento di dialogo tecnico è seguito un passaggio politico significativo: il 9 novembre il Presidente della Commissione europea ha inviato una lettera alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e al Primo Ministro danese Mette Frederiksen, in rappresentanza della Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, illustrando alcune aperture rilevanti per l’impianto futuro della PAC.
Tra le proposte avanzate figura l’introduzione di una riserva pari a circa il 10% dei fondi pre-allocati agli Stati membri, da collocare al di fuori dei pagamenti diretti e destinare a un nuovo e più ampio “obiettivo rurale” a sostegno di infrastrutture, servizi e interventi trasversali nelle aree rurali dopo il 2027. È stata inoltre prospettata la possibilità di trasferire alcune norme sul finanziamento agricolo dalla regolamentazione dei “national and regional partnership plans” alla normativa della PAC, come segnale di apertura verso il Parlamento europeo. La lettera richiama infine la necessità di accrescere la flessibilità per gli Stati membri e di semplificare le condizionalità ambientali, recependo le preoccupazioni del settore agricolo rispetto all’eccessiva complessità amministrativa.
Questi sviluppi confermano la rilevanza dei temi affrontati durante il confronto tra le Regioni e ne rafforzano il ruolo strategico nel contribuire alla definizione della futura Politica Agricola Comune, affinché possa continuare a sostenere le comunità rurali, valorizzare il paesaggio e accompagnare l’evoluzione delle filiere agricole in un contesto europeo in trasformazione.
