Rapporto Annuale UE 2025: il ruolo delle Regioni e delle Città nel futuro dell’Europa
Presentato a Bruxelles il Rapporto Annuale UE 2025 del Comitato europeo delle regioni.
Il documento analizza il contributo dei livelli territoriali alle politiche europee.
Al centro il dibattito sul Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034.
Nel corso dell’incontro del 4 dicembre del Coordinamento degli Uffici delle Regioni e delle Province Autonome Italiane a Bruxelles è stato presentato il Rapporto Annuale UE 2025, redatto dal Comitato europeo delle regioni e illustrato dalla dott.ssa Monica Tiberi e dal dott. Gianluca Spinaci.
Il Rapporto richiama l’attenzione sul ruolo delle Regioni e delle Città nel percorso di sviluppo dell’Unione europea, sottolineando come i livelli di governo più vicini ai cittadini contribuiscano in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di coesione, resilienza e prossimità. Secondo il Comitato, la capacità dell’UE di riflettere e valorizzare le proprie diversità territoriali rappresenta un elemento centrale per il buon funzionamento delle politiche europee.
Le autorità locali e regionali rimangono infatti i livelli di governo più fidati dai cittadini, superando in fiducia sia l’Unione Europea sia i governi nazionali. Esse gestiscono circa due terzi degli investimenti pubblici e sono fondamentali nell’attuazione del 70% della legislazione UE sul campo. Nonostante quasi il 95% delle regioni abbia registrato un miglioramento del PIL pro capite tra il 2022 e il 2023 e abbia ridotto le emissioni di gas serra, le condizioni socio-economiche restano fragili. Circa due terzi delle regioni hanno perso competitività rispetto alla media UE, e metà delle regioni ha registrato un aumento della povertà e dell’esclusione sociale.
Il rapporto esprime preoccupazione rispetto alla proposta della Commissione Europea per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028-2034, che rischierebbe di rompere il legame diretto tra l’UE e le sue regioni e città. Secondo il Comitato, la nazionalizzazione dei fondi potrebbe indebolire la dimensione europea della responsabilità condivisa, che ha reso la politica di coesione un modello globale per la convergenza territoriale.
Le sfide territoriali evidenziate sono enormi e interconnesse. L’UE affronta un deficit abitativo stimato in 2,3 milioni di unità all’anno, con una carenza di investimenti di circa 270 miliardi di euro annui. L’10,6% degli europei urbani e il 6,6% di quelli rurali soffrono dei costi abitativi, mentre si stima che 1,2 milioni di persone siano completamente senzatetto. La resilienza climatica è sotto pressione crescente: entro il 2050, l’Europa meridionale prevede un aumento del 40-80% delle siccità gravi, mentre le inondazioni del 2024 hanno causato danni stimati per 18 miliardi di euro. Inoltre, 47 milioni di cittadini non riescono a riscaldare adeguatamente le proprie case, e il 60% degli europei si sente impreparato a fronteggiare emergenze o disastri, evidenziando la necessità di maggiori investimenti locali nella preparazione civile e militare.
Le dinamiche demografiche e sociali aggravano ulteriormente la situazione. Entro il 2050, due regioni UE su tre (livello NUTS 3) registreranno una contrazione della popolazione, con quattro regioni rurali su cinque particolarmente colpite. La spesa per i servizi di interesse generale (SGIs) è diminuita dal 9,5% del PIL nel 1995 al 5,9% nel 2023. Persistono inoltre significativi divari occupazionali di genere, con il tasso di occupazione femminile inferiore di 10 punti rispetto a quello maschile, e nelle regioni meno sviluppate la differenza supera i 20 punti. Chiudere questo divario potrebbe incrementare il PIL dell’UE di 3,15 trilioni di euro entro il 2050.
Il Rapporto Annuale 2025 conclude che, per affrontare sfide sistemiche come adattamento climatico, transizione industriale e sicurezza, l’UE deve potenziare la democrazia locale e regionale, assicurando che regioni e città siano partner strategici pienamente coinvolti nella co-creazione delle politiche europee.
Per maggiori informazioni: Rapporto Annuale UE 2025 – Comitato europeo delle regioni
