Tutela diritti umani e fondi SIE

L’Autorità di gestione Praticò ha relazionato al convegno internazionale “Diritti umani e crisi della tolleranza”


Tutela diritti umani e fondi SIE

L’Autorità di gestione del POR Calabria 2014/2020, Paolo Praticò, ha partecipato sabato 17 giugno, al convegno internazionale “Diritti umani e crisi della tolleranza”, organizzato nell’auditorium dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, che aveva preso il via il 16 giugno con la presenza, tra gli altri, del ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano, e del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

Intervenuto sul tema “Tutela dei diritti umani e fondi SIE”, Praticò si è soffermato sulle politiche di coesione e sul contributo che queste offrono al rafforzamento e alla promozione dei diritti all’interno dell’Unione Europea. Un aspetto, ha spiegato l’Autorità di gestione del POR Calabria, è connaturato alla missione stessa della politica di coesione che intende favorire uno sviluppo armonioso e ridurre le disparità tra le diverse regioni. In questa prospettiva l’azione comunitaria promuove interventi rivolti a sostenere l’occupazione e l’inclusione sociale e a rafforzare i percorsi di istruzione e formazione. La tutela e la promozione dei diritti costituisce quindi un principio trasversale a tutta l’azione della politica di coesione. La dichiarazione sul futuro dell’Europa, adottata dai capi di Stato e di Governo in occasione del sessantesimo anno dei Trattati, contiene un impegno a rafforzare l’azione dell’Ue contro “contro la disoccupazione, la discriminazione, l'esclusione sociale e la povertà”. Il primo tassello posto dall’Europa in questa direzione è la proposta sul pilastro europeo dei diritti sociali adottata in aprile dalla Commissione Ue.

La coesione potrebbe in futuro vedere ulteriormente rafforzata la propria dimensione sociale e sui diritti, nonostante pesi sulla sua testa la minaccia di un severo ridimensionamento finanziario. Nel corso dell’ultimo biennio, ha sottolineato Praticò, la politica di coesione è stata chiamata, inoltre, a dare un contributo sostanziale nella crisi dei rifugiati dato che in virtù della sua estesa dimensione sociale consente di finanziare un ampio ventaglio di azioni sull’integrazione. L’Italia, infatti, ha deciso di stanziare a favore di azioni per l’integrazione una porzione delle risorse europee aggiuntive derivanti dall’aggiustamento tecnico del 2017.

Ricordando le esperienze pilota di accoglienza sviluppate in Calabria sin dagli anni ’90, caratterizzate dal coinvolgimento delle comunità locali, l’Autorità di gestione Praticò si è soffermato anche sulle misure attuate in Calabria nel precedente ciclo di programmazione e su quello in corso, illustrando le ipotesi progettuali, per un’azione tesa a rafforzare la capacità di gestione dei flussi migratori non programmati in Calabria, la relocation ed il resettlement, nonché l’apertura di corridoi didattici per minori e non, che la Regione ha sottoposto al Dipartimento per le Politiche di Coesione e ai funzionari della Commissione.

L’Europa sociale, ha concluso infine Praticò, è il rinnovato paradigma cui ispirare le politiche di sviluppo sostenibile e della politica di coesione della futura programmazione post 2020. Le politiche di contrasto alla povertà e a sostegno dell’inclusione sociale e le strategie di sviluppo europee e mondiali vanno disegnate di modo da raggiungere “le persone nei luoghi” secondo un approccio integrato che richiede uno sforzo di integrazione di competenze e punti di vista differenti per realizzare un nuovo modello di società in grado di migliorare la qualità di vita delle persone.